DINAMICA E FENOMENI DELLA MORFOLOGIA GLACIALE

MORFOLOGIA GLACIALE 

Per iniziare la trattazione di un argomento come questo dobbiamo definire l’ambiente glaciale. Come dice il nome esso è caratterizzato dalla presenza di ghiacciai, che come vedremo in seguito possono essere di svariate tipologie. Iniziamo a descrivere cosa sia un ghiacciaio partendo da un modello standard (che quindi non rispecchierà con precisione tutte le forme esistenti). In sostanza un ghiacciaio non è altro che un ingente massa di acqua allo stato solido , e la sua formazione è dovuta all’accumulo di precipitazioni nevose dipendenti dall’esistenza di un limite delle nevi perenni, che rappresenta un margine virtuale al di sopra del quale abbiamo sempre una temperatura inferiore o uguale ai 10°C. Il ghiaccio quindi presente risulterà dalla compattazione delle nevi in strutture cristalline sempre più dense in cui l’aria viene espulsa ad opera del peso degli strati sovrastanti. Generalmente un ghiacciaio si articoli quindi in una zona di accumulo rappresentata da un circo glaciale e talvolta da porzioni di lingua, e da una zona di ablazione in cui si ha lo scioglimento della massa ghiacciata e lo scorrimento di una lingua glaciale che attraversa la valle.

TIPOLOGIE DI GHIACCIAIO

Dette queste prime considerazioni possiamo differenziare le masse ghiacciate persistenti del nostro pianeta, troveremo quindi :

Ghiacciai continentali  o Inlandis che costituiscono vere e proprie calotte su terra emersa con dimensioni maggiori ai 50῾000 Km^2. Attualmente interessano l’Antartide e parte della Groenlandia.

Ghiacciai montani in cui invece ritroviamo la struttura detta precedentemente con un circo e una lingua. Tuttavia nei montani possiamo avere una grande variabilità nelle forme, abbiamo infatti ghiacciai alpini che presentano solitamente un circo e una singola lingua, possiamo avere ghiacciai himalayani (vallivi composti) che prevedono invece il congiungimento di più lingue (valli) in un unico letto, o un ghiacciaio Alaskano in cui si raggiungono spessori elevati che portano alla fusione delle lingue glaciali in un unico corpo alla base (essendo la valle colmata dal ghiaccio ne emergono solo i rilievi più elevati), successivamente possiamo avere i ghiacciai scandinavi caratterizzati da un unico grande bacino collettore da cui poi dipartono numerose lingue talvolta con disposizione radiale, abbiamo infine i pirenaici che non presentano lingue ma sono composti essenzialmente da un circo glaciale.

ATTIVITA EROSIVA

le lingue glaciali possiedono una caratteristica plasticità che consente loro lo scorrimento lungo i pendi seguendo le inclinazioni , spostandosi questa massa di ghiaccio attua fenomeni erosivi di grandissima entità. Infatti spesso l ‘attrito di tale massa in zone distensive , come può essere un aumento di pendenza dietro un rialzo locale , provoca sradicamenti di blocchi rocciosi dal fondo o lateralmente , tale fenomeno prende il nome di quarring. Un altra tipologia  erosiva molto presente in tali luoghi è l’esarazione , ovvero l ‘attività di corrosione che il materiale detritico esercita sulle sponde e sul letto e che porta alla formazione di strie e scanalature evidenti. Infine possiamo avere la semplice rimozione dei clasti già frammentati. A differenza dell’erosione fluviale quella glaciale può verificarsi anche contropendenza grazie alla natura solida dell’agente erosivo che spinto continuamente in avanti può produrre sovraescavazioni. Inoltre i ghiacciai possono produrre criptodepressioni ovvero fosse in cui il punto più profondo risiede più in basso del livello del mare. Tra le forme tipiche di erosione glaciale ritroviamo le rocce montonate ovvero delle tipiche collinette in cui troviamo il lato verso monte con pendenza inferiore rispetto al lato verso valle , sul primo si rinvengono tipiche scanalature che testimoniano il movimento verso valle delle lingue glaciali e l’esarazione che ne deriva, mentre nel lato più acclive troviamo la presenza di frantumazioni e diaclasi dovute al quarring.

Possiamo intendere anche gli stessi circhi glaciali come forme di erosione , provocati dal peso isostatico della massa glaciale e dagli spostamenti interni. Se vi sono più circhi glaciali su uno stesso rilievo posso avere con il tempo la formazione di un Horn.

Una strabiliante forma di erosione è rappresentata dai fiordi , in cui la lingua glaciale decorrendo per lunghissimi tratti va ad incontrare il mare che successivamente in un interglaciale può occupare gran parte della valle scavata dal ghiaccio

 

TRASPORTO E DEPOSITO

Le lingue glaciali oltre che prendere in carico materiale dal letto attuano anche una funzione di trasporto su tutto il materiale proveniente dai versanti creatosi tramite processi di degradazione ,come ad esempio il crioclastismo , e di dilavamento. Esse fungono quindi come dei nastri trasportatori che portano a valle ingenti quantità di materiale detritico, che viene identificato con il nome di morena. Esistono vari tipi di morene dipendenti dalla posizione all’interno della lingua , ad esempio, abbiamo le morene di fondo caratterizzate da trasporto sul fondo del materiale che il ghiacciaio trova lungo il suo corso, o le morene laterali che invece sono dovute all’accumularsi di materiale derivante dai versanti lungo i bordi delle lingue, o all’unione di due lingue posso avere la formazione di una morena mediana che deriva dall’unione di due laterali

, per ultima citiamo la morena frontale che rinveniamo sul fronte del ghiacciaio e che può dare vita ai noti anfiteatri morenici , ovvero deposizioni arcuate dovute al ripetuto prolungarsi e ritirarsi della lingua glaciale.

 

 

Ciò che caratterizza il trasporto e il deposito glaciale è la totale mancanza di classazione dei sedimenti , poiché la natura solida del mezzo di trasporto non garantisce la presenza selettività granulometrica come ad esempio avviene nel trasporto fluviale

TORRENTI GLACIALI E FORME DERVANTI

In ambiente glaciale non è raro notare la fuoriuscita di torrenti con acque cristalline dalla massa di ghiaccio, la formazione di questi corsi d’acqua è dovuta allo scioglimento del ghiacciaio stesso nella zona di ablazione e all’attrito sviluppatosi sull’interfaccia ghiaccio-roccia. La presenza di tali acque incanalate modifica sensibilmente il paesaggio , specialmente verso valle , dando vita a morfologie caratteristiche che permettono l ‘identificazione di processi glaciali in epoche passate , esempi sono :

gli Esker , ovvero dorsali longitudinali che decorrono nella direzione dei paleo-torrenti , essi sono costituiti di depositi che occupano le gallerie in cui scorrevano i corsi d’acqua.

i Drumlin rappresentano collinette allungate molto simili alle rocce montonate ma non presentano striature e possiedono pendenze opposte , ovvero il lato più acclive è quello verso monte.

i Kettles sono delle piccole depressioni dovute allo scioglimento di  frammenti di ghiaccio di modeste dimensioni che per isostasia hanno provocato l’affossamento e l’eventuale riempimento con detrito

i Kame  una collina di forma irregolare composta da sabbia, ghiaia e tillite che si accumulano nella depressione di un ghiacciaio che si ritira, per poi depositarsi sul terreno con il progressivo scioglimento del ghiaccio.

Sandur  , con tale termine si fa riferimento a pianure alluvionali di torrenti glaciali

 

 VALLI GLACIALI

Semplificando possiamo riassumere il concetto di valle glaciale come una zona di decorso di masse ghiacciate che agendo sul territorio conferiscono tramite scorrimento particolari conformazioni al paesaggio, infatti una sezione tipica di una valle glaciale presenta una forma ad U , ovviamente non basta analizzare solo una sezione trasversale ma si deve visualizzare anche longitudinalmente il corso per avere una idea dei processi passati. Infatti una prova inconfutabile della presenza di ghiacciai in ere passate è la pensilità degli affluenti , ovvero se si nota che gli affluenti di un odierno corso d’acqua non possiedono un letto in accordo con il letto del corso principale si può ipotizzare che tutti quei dislivelli siano dovuti al fatto che tali letti furono scavati da lingue glaciali che non possedendo le proprietà tipiche dei liquidi si riversavano nel corso principale rimanendo sospese nella massa ghiacciata contribuendo allo scorrimento senza pero incidere in particolar modo da accordare il letto principale e quello dell’affluente.

 

chiedo scusa se l ‘argomento è stato trattato in modo sommario ma tale testo è stato ideato per ausilio nello studio e ripasso.