IRIDACEAE

Passeggiando sulle rive di un corso d’acqua è facile imbattersi in meravigliosi fiori che costeggiano le sponde. Molto probabilmente possiamo aver incontrato degli appartenenti alla famiglia Iridaceae. Parliamo di erbe rizomatose con bulbi o bulbo tuberi. Una caratteristica che le contraddistingue sono le foglie isolaterali parallelinervie con disposizione alterna o distica, equitanti (che rivolgono i margini verso il fusto). Le infiorescenze sono definite, terminali e in cima scorpioide. I fiori si presentano ermafroditi attinomorfi (a volte anche zigomorfi) con 6 tepali in cui i 3 più esterni possiedono talvolta punteggiature colorate. Gli stami sono 2-3, con filamenti liberi, connati o adnati al perianzio. I carpelli sono 3 connati e con ovario infero. I frutti sono capsule loculicide che contengono semi a volte arillati o con tegumento carnoso.

     

Tra i generi più noti ricordiamo Iris e Gladiolus in cui ritroviamo delle specie con elevato valore ornamentale. Un altro genere molto noto è Crocus in cui troviamo Crocus sativus specie dalla quale si ottiene il prezioso zafferano.

 

Le analisi morfologiche e più specificamente quelle del dna plastidiale comprovano la monofilia delle Iridiaceae. Possiamo inoltre suddividere ulteriormente la famiglia in sottofamiglie come:

Isophysidoideae (contenente solo Isophysis) si distingue per l’ovario supero e probabilmente rappresenta il sister group di tutte le altre.

Nivenioideae (comprendenti aristea e generi affini) che condividono l’apomorfia del colore azzurro.

Iridoideae (sottofamiglia molto vasta comprente Iris ecc..) che condividono la presenza di nettari sui tepali

Ixioideae (contenenti Crocus , Gladiolus ecc… ) condividenti tepali connati.

Ovviamente l ‘impollinazione si basa sull’attività di coleotteri api e mosche, mentre la dispersione del frutto è affidata all’acqua e al vento.