RANUNCULACEAE

La famiglia Ranunculaceae possiede una diffusione molto ampia, ma che si concentra maggiormente nelle regioni temperate e boreali dell’emisfero boreale. Al suo interno ritroviamo piante con fusti vascolari ad anelli concentrici. Le foglie sono alterne e spiralate, da semplici ed intere fino a composte e lobate, prive di stipole. L’infiorescenza è definita e terminale, portante fiori ermafroditi ed attinomorfi (in qualche caso zigomorfi) con 4 o più tepali liberi oppure con perianzio formato da calice e corolla distinti, in questo caso la corolla porta 5 petali liberi mentre il calice porta 5 sepali liberi e decidui. Gli stami sono numerosi ed i carpelli sono 5 o numerosi e liberi, con ovario supero. I frutti si presentano come polifollicoli o poliacheni, raramente in bacche (Actea).

A questa famiglia appartengono piante ornamentali ben note come Ficaria verna Huds. o il genere Anemone,

inoltre abbiamo specie molto note per l ‘elevata velenosità come nel caso di Aconitum napellus che tramite l’Aconitina riesce a paralizzare il sistema nervoso centrale e ad interessare l’apparato cardiovascolare, infatti questo alcaloide rappresenta il secondo veleno vegetale più attivo e può essere assimilato tramite l’ingestione o il solo contatto, che permette alle sostanze attive di passare lo strato epidermico per osmosi.

   

Possiamo citare altri generi facilmente riscontrabili in campo come Helleborus (vedi: https://scienzanatura.altervista.org/2016/06/26/helleborus-foetidus-l/), Aquilegia o Clematis.

Helleborus foetidus L.

Dal punto di vista filogenetico riconosciamo Hydrastis come sister group ,che quindi rappresenta la base del clade, poiché possiede caratteristiche ancestrali come ad esempio fiori con perianzio trimero e punteggiature dei vasi scalariformi.

Il resto delle Ranunculaceae presenta invece una struttura fiorale tetramera o pentamera e le perforazioni nei vasi appaiono semplici. All’interno delle varie sottofamiglie ritroviamo le ranuncoloideae che possiamo definire con certezza monofiletiche in quanto presentano sinapomorfie come: cromosomi di grandi dimensioni, stomi di lunghezza superiore ai 35 µm ed un numero cromosomico pari a 8.  

La presenza di strutture fiorali molto varie ed eterogenee può essere giustificata con i vari metodi di impollinazione adottati dalle diverse specie che compongono la famiglia. Infatti si nota sia l’impollinazione entomofila, che in casi particolari seleziona l ‘impollinatore grazie alle diverse morfologie anatomiche, come nel caso di trollius europaeus (vedi: the families and genera of vascular plant – Kubitzki, Rowher, Bittrich. The principles of pollination ecology- Faegri and Van der pijl Pg 11,175) che seleziona Chiastochaeta trolli, sia l’impollinazione anemofila come nel caso di alcune specie di thalictrum.

  

Trollius europaeus

Come testimonianza dell’elevata variabilità morfologica della struttura fiorale non si può non citare il meraviglioso caso della Nigella damascena che possiede foglie modificate a brattee che circondano il fiore

Consiglio vivamente a chi si approcci a questa famiglia di mostrare molta attenzione e cautela , poiché ricca di specie velenose e tossiche.